L’Europa parli con una sola voce

Illustrazione di Maria Giovanna Lanfranchi

Inchiesta sul futuro dell’Europa
L’Europa parli con una sola voce

La Brexit e il Covid hanno colpito violentemente l’Unione europea. La “casa comune” dei 27 paesi europei si è salvata per un soffio ma solo per ora. L’addio impensabile del Regno Unito a Bruxelles e il Coronavirus continuano a provocare gravi scosse telluriche.

È in gioco la stessa vita della Ue. C’è da fare i conti con la rottura determinata dal sovranismo di Londra, con la perdurante scia di morti e di devastazione economica e sociale causata dalla pandemia, con il tramonto dell’egemonia di Angela Merkel (non si candiderà alle elezioni politiche tedesche del 26 settembre), con il regime illiberale di Viktor Orbàn in Ungheria. C’è da fare i conti anche con la fragilità del vertice decisionale della Ue. In particolare c’è il rischio immobilismo generato dalla diarchia di comando europea: presidente della Commissione e presidente del Consiglio. “TUTTI europa ventitrenta” ha dedicato l’inchiesta dell’aggiornamento del 20 agosto proprio alla crisi della Ue e alle possibili soluzioni. L’associazione “TUTTI europa ventitrenta” ha avanzato sette proposte di riforma sulla Piattaforma della Conferenza sul Futuro dell’Europa: prima su tutte il progetto di far parlare l’Europa con una sola voce, abolendo il malconcio consolato.

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