a cura di

Rodolfo Ruocco

Dante l’epurato

Dal buio «a riveder le stelle» è un bel sollievo. Estorsione e baratteria, ovvero corruzione di pubblico ufficiale. Dante Alighieri fu condannato a Firenze con accuse infamanti. Fu tra i protagonisti della lotta politica: priore, ambasciatore, soldato del Comune di Firenze del 1300. Dante era del partito dei Bianchi e quando i Neri conquistarono la città arrivò la purga politica e giudiziaria: la sua casa fu saccheggiata, i suoi beni confiscati, fu costretto all’esilio pena la minaccia della condanna al rogo nel caso del suo ritorno in patria. È una tragica vicenda che ricorda molto le “guerre politiche” dell’Italia e dell’Europa moderna.

Il dolore per l’esilio diede benzina al genio poetico di Dante: così nacque la Divina Commedia, le potenti fondamenta della lingua italiana e, forse, dell’unità d’Italia. Nel 2021, a 700 anni dalla morte, l’Italia celebra il suo più grande poeta, amato e studiato in tutto il mondo.

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