Joe Biden non ha cambiato posizione sul ritiro degli Stati Uniti dall’Afghanistan. Anche il 10 agosto ripeteva: gli afghani «devono combattere per se stessi, per la loro nazione». Il 15 agosto, appena cinque giorni dopo, i talebani hanno riconquistato senza colpo ferire tutto l’Afghanistan compresa la capitale Kabul. Il 16 agosto il presidente statunitense ha commentato deciso: «Non possiamo restare all’infinito», ai soldati afghani «non possiamo dare la volontà di combattere».

Afghanistan, Joe Biden

Joe Biden

I 300.000 soldati dell’esercito del governo di Ashraf Ghani in poche settimane hanno ceduto all’avanzata dei talebani, nella stragrande maggioranza dei casi si sono arresi senza combattere. Lo stesso presidente Ashraf Ghani è fuggito all’estero. Dopo 20 anni di guerra ritorna l’Emirato islamico dell’Afghanistan. Torna la legge della Sharia islamica. Rischiano di tornare tanti incubi: il burqa per le donne, la repressione dei dissidenti e delle minoranze, la negazione dei diritti civili.

I talebani hanno usato toni rassicuranti sul rispetto dei diritti civili e delle donne. Il portavoce Zabihullah Mujahid ha annunciato: nessuna vendetta, «non vogliamo nemici esterni o interni», le donne potranno vivere e lavorare secondo le leggi islamiche.

Tuttavia regna lo scetticismo e la paura tra la popolazione. Il contraccolpo potrebbe essere la fuga all’estero di circa 400.000 profughi. Una folla di migliaia di persone terrorizzate ha invaso l’aeroporto Hamid Karzai di Kabul, ancora operativo, perché presidiato dai marines per consentire l’evacuazione dei cittadini americani, occidentali e lealisti afghani. In centinaia hanno dato l’assalto agli aerei cargo Usa in partenza: molti sono riusciti a salire (640 si sono ammassati su un C-17), la maggior parte sono rimasti a terra. Tanti, disperati, si sono arrampicati perfino sulle ali, sulla carlinga, sul carrello degli aerei ma diverse persone sono morte cadendo nel vuoto quando gli apparecchi hanno preso quota. Un orrore!

Afghanistan, Zabihullah Mujahid

Zabihullah Mujahid

Gli Stati Uniti promisero libertà e democrazia, quando nel 2001 invasero il paese asiatico dopo lo spaventoso attentato terroristico alle Torri Gemelle di New York. Promisero di debellare il terrorismo islamico. Ma queste promesse sono rimaste disattese dopo 20 anni di guerra e oltre mille miliardi di dollari spesi dall’America e dai paesi occidentali alleati. Donald Trump annunciò il ritiro dall’Afghanistan e Biden l’ha realizzato.

Ma l’insuccesso peserà fortemente sulla credibilità degli Stati Uniti e di tutto l’Occidente. Probabilmente peserà molto di più della sconfitta in Vietnam nel 1975. Allora ci fu l’espansione nel Sud est asiatico dell’internazionalismo comunista che, però era già in affanno. Difatti nel 1989 crollò il Muro di Berlino e nel 1991 ammainò la bandiera sovietica a Mosca. Il radicalismo islamico invece è in forte espansione in tutti i continenti. Al Qaeda e lo Stato islamico ancora non sono stati del tutto sconfitti e potrebbero rimettere radici proprio in Afghanistan, ripristinando un pericoloso meccanismo terroristico in tutto il mondo.

Un fatto è certo. La credibilità degli Usa e di tutto l’Occidente democratico è in caduta libera. La sconfitta può anche cambiare gli equilibri geopolitici. L’Afghanistan è un crocevia delicato nel centro dell’Asia tra Cina (il primo competitore della supremazia di Washington), Russia e

Afghani cercano di salire sul cargo USA in partenza

India. La Cina e la Russia sono orientate a riconoscere il nuovo governo di Kabul. Sarà un caso ma tutte le ambasciate a Kabul sono state evacuate tranne tre: la cinese, la russa e la pakistana.

I filmati e le foto sugli afghani terrorizzati che tentano di salvarsi cercando di salire sugli aerei Usa all’aeroporto di Kabul fanno venire in mente la conquista di Roma da parte dei visigoti, l’antefatto della caduta dell’Impero romano d’Occidente. Dal 1700 ad oggi i paesi occidentali (prima il Regno Unito e dalla Seconda guerra mondiale gli Usa) hanno stabilito la loro egemonia politica, economica e culturale sui cinque continenti. Il capitalismo, la democrazia, la socialdemocrazia sono stati valori occidentali diffusi in tutto il mondo. Ma anche il marxismo-leninismo e il comunismo sono stati inventati in Europa, in Occidente. L’integralismo islamico anti occidentale è invece una elaborazione nata in Medio oriente e in Egitto.

 

Illustrazione in apertura di Maria Giovanna Lanfranchi