a cura di

Rodolfo Ruocco

Salvini si aggrappa a Vannacci

Salvini ha l’incubo delle elezioni europee di giugno. Due cifre dicono tutto: nel voto europeo del 2019 trionfò con oltre il 34%, il Carroccio divenne il primo partito italiano. Nelle elezioni politiche del 2022 invece crollò sotto il 9% dei voti, appena un terzo dei consensi conquistati da Fratelli d’Italia.

Salvini, Matteo Salvini

Matteo Salvini

Adesso il segretario della Lega, vice presidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture punta a recuperare i voti persi. Il confronto tra il risultato delle europee del 2019 e quello possibile del 2024 potrebbe essere catastrofico. Già ha collezionato molte sconfitte, potrebbe perdere la segreteria con un esito insoddisfacente. Trema perfino la roccaforte leghista del Veneto. Da mesi il “Capitano” ha avviato una febbrile campagna elettorale anche in concorrenza con gli alleati nel governo Meloni. Punta sugli elettori di destra da sottrarre a Fratelli d’Italia, il partito alleato nell’esecutivo. Reclama sicurezza nelle strade. Attacca sinistra, ecologisti, femministe, migranti. Attacca soprattutto la Ue alla convention di Firenze dei 13 partiti della destra estrema europea aderenti al gruppo di Identità e democrazia.

Roberto Vannacci

Rispolvera sovranismo e populismo. Picchia duro sul “gigante Golia” che ha tante facce: il finanziere Soros, i «tecnocrati massoni», i «burocrati e banchieri» che vogliono distruggere l’identità europea. Incita alla lotta: «Il centrodestra unito e determinato può liberare Bruxelles da chi la occupa in modo abusivo».

Tuttavia la riunione dei partiti nero-blu europei non è andata molto bene per Salvini. Marine Le Pen e Geert Wilders non si sono presentati a Firenze. I capi dei più importanti partiti della destra radicale francese e olandese si sono limitati a dei video messaggi. Non marcia “il centrodestra unito” come auspicato da Matteo Salvini. Del resto i partiti sovranisti, un tempo chiamati nazionalisti, difficilmente trovano un accordo internazionale perché sono portatori soprattutto degli interessi particolari dei loro rispettivi paesi.

Salvini nella caccia ai voti, però, non trascura l’Italia. Ha una particolare attenzione per Roberto Vannacci. Il generale ad agosto ha scatenato un putiferio con “Il mondo al contrario”. Nel suo libro l’alto ufficiale, cavalcando temi cari all’estrema destra, attacca a testa bassa omosessuali, femministe, immigrati, ambientalisti. Sono le stesse note suonate da Salvini in comizi, interviste a giornali e tv, post su Internet. Il ministero della Difesa prima apre una inchiesta disciplinare sul generale e lo sospende da un incarico, poi a dicembre gli assegna un nuovo compito.

Antonio Tajani, Giorgia Meloni, Matteo Salvini

Le opposizioni attaccano Vannacci, Fratelli d’Italia e Forza Italia prendono le distanze, mentre Salvini loda la promozione: «Complimenti e buon lavoro al Generale Vannacci, leale e coraggioso servitore dell’Italia e degli italiani». Anzi, la Lega fa di più: ripetutamente gli offre di candidarsi alle elezioni nelle sue liste. Il generale-scrittore lascia aperta la porta all’ipotesi: «Resto un soldato ma nulla escludo».

Giorgia Meloni non la prende bene. La presidente del Consiglio incontra Salvini per un chiarimento per i troppi “strappi”. Palazzo Chigi annuncia «piena sintonia» tra i due alleati ma la Meloni ammette «sfumature diverse». Si vedrà se Salvini riuscirà nella sua scommessa di rivincita nelle elezioni europee del 2024. Un fatto è sicuro: i sondaggi elettorali danno il Carroccio inchiodato intorno al 9% dei voti. Un secondo fatto è altrettanto sicuro: del “centrodestra unito e determinato” non c’è traccia.

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