Le farmacie sono in prima linea nella lotta contro il Covid-19. Hanno fatto tanto nell’ultimo anno e sono pronte a fare di più. Venanzio Gizzi fa il punto con TUTTI europa ventitrenta.

Venanzio Gizzi, Presidente di ASSOFARM

Presidente, partiamo con un po’ di background: può spiegare brevemente ai lettori che cos’è Assofarm e qual è la sua missione?

A.S.SO.FARM è la Federazione Nazionale delle Aziende e Servizi Socio-Farmaceutici che rappresenta la quasi totalità delle 1700 farmacie comunali italiane. Le Farmacie Comunali, firmatarie della Convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale tramite la propria Associazione Nazionale – Assofarm appunto – costituiscono un prezioso patrimonio per i Comuni che provvedono, tramite le stesse, ad una politica sanitaria sul territorio capace di rispondere alle esigenze farmaceutiche della popolazione. Assofarm aderisce alla Unione Europea delle Farmacie Sociali (UEFS o EUSP in inglese) di cui ha assunto la Presidenza da qualche anno, ed è titolare di un contatto nazionale di lavoro per le risorse umane delle Farmacie Comunali.

Sempre brevemente per dare un po’ di contesto: come funzionano le farmacie comunali e quale ruolo svolgono all’interno del nostro sistema?

Le Farmacie Comunali, al pari delle farmacie private, operano su tutto il territorio nazionale con una maggiore consistenza nel Centro-Nord del Paese e, per la propria vocazione sociale, sono particolarmente attente a seguire le categorie sociali più deboli e bisognose di assistenza. Un esempio su tutti: la prima farmacia comunale è stata istituita, all’inizio del secolo scorso, a Reggio Emilia per servire una popolazione particolarmente disagiata di circa 9.500 persone bisognose di farmaci.

I farmacisti vengono formati per avere elevate competenze e sono importanti figure professionali che fungono da ponte tra medico e paziente. Eppure spesso si ritrovano a rivestire ruoli quasi commerciali: come possiamo estrarre e valorizzare questo capitale umano considerando quanto la sanità territoriale si è dimostrata importante nel corso dell’emergenza sanitaria? 

Una farmacista

I farmacisti sono, a norma di legge e per la propria vocazione culturale, dei professionisti per la cura della salute dei cittadini. Le farmacie, quali presidi territoriali indispensabili ed organizzati, hanno dato una dimostrazione ulteriore della propria funzione in questi momenti di drammatica pandemia, rimanendo costantemente aperti per servire farmaci, ascoltare e riscontrare le necessità di una popolazione che ha visto nel farmacista – che noi di Assofarm vogliamo che diventasse Farmacista di Famiglia – una figura di straordinario interesse sotto ogni profilo sanitario. Assofarm lavora perché il farmacista possa essere protagonista all’interno di una rete per la cura dei pazienti con i Medici di Medicina Generale, i Medici Specialisti, gli Infermieri e tutti gli altri operatori, così da prendere in carico i pazienti medesimi e verificare l’aderenza dei farmaci che assumono, monitorando il percorso di assunzione co dei medicinali così da ridurre anche i costi che il Servizio Sanitario Nazionale sostiene per i ricoveri ospedalieri. Con queste impostazioni si allontana la deprecabile deriva commerciale che le Farmacie potrebbero intraprendere.

A proposito dell’importanza del ruolo del farmacista: come è andata per voi la pandemia? Quali sono state le sfide più grandi e quali le lezioni più importanti che vi porterete dietro?

Sono molte le esperienze acquisite durante la pandemia. Evidenziamo, fra le tante, che è assolutamente necessario procedere con speditezza su due fronti paralleli: la rimozione di quei vincoli legislativi che impediscono l’atto vaccinale al farmacista e, al contempo, attivare adeguati protocolli operativi per realizzare tutto ciò in piena sicurezza per i cittadini. Le Farmacie, le Farmacie Comunali sono pronte per entrare in campo nella sfida della vaccinazione di massa. Numeri alla mano, appare quantomeno difficoltoso immaginare che i medici di medicina generale e le altre strutture appositamente create, possano sopportare ritmi somministrativi adeguati a raggiungere l’immunità di gregge nei tempi stabiliti. In moltissimi Stati Europei il problema è risolto ormai da tempo.

Dosi di vaccino anti Covid-19

Parliamo di sanità digitale: opportunità concreta o bolla di sapone? Come si influenzano secondo lei pazienti, farmacisti e medici nell’ambito del processo di digitalizzazione?

La sanità digitale è ormai argomento di quotidiani dibattiti. Non si può fermare il progresso anzi bisogna trovare le migliori condizioni di utilizzazione di forme nuove per migliorare i livelli di assistenza sanitaria. Il tutto però non deve sfuggire al controllo dei professionisti della salute e quindi anche dei farmacisti come osservatori e dispensatori dei farmaci. Una corretta collaborazione ed un adeguamento omogeneo degli standard informatici tra i pazienti, i medici ed i farmacisti, sono certamente fondamentali per una migliore qualità dell’offerta sanitaria. Le farmacie comunali auspicano norme e regolamenti che, a partire da piattaforme digitali armonizzate e collegate su tutto il territorio nazionale, possano essere strumenti di precisa indicazione dei percorsi che ogni cittadino bisognoso deve intraprendere.

 

Foto in evidenza: strumenti per sanità digitale