I riverberi del sole rallegrano
le mille pozzanghere sul selciato
disconnesso dell’università occupata.
Siamo usciti dalle aule al sereno
ed abbiamo improvvisato un girotondo
come fossimo ragazzini assetati
d’amore che esorcizzano la paura,
stretti insieme in un cerchio
infrangibile eppure troppo effimero.
Dimenticati gli slogan ed i megafoni,
accerchiati dai celerini con gli scudi,
cantiamo i nostri sogni e le illusioni,
perché noi siamo il cambiamento
che scriverà le pagine del futuro.
NOTA: Per breve tempo aderii al Movimento del ’77, partecipando anche all’occupazione dell’università. Era contestata la politica del Compromesso storico fra PCI e DC e soprattutto il tradimento delle conquiste del Sessantotto. Poi, l’attacco a Lama e le azioni violente dei gruppuscoli extraparlamentari mi disgustarono e lasciai il movimento.