Immagine di Maria Giovanna Lanfranchi

È fragile negli occhi di chi ascolta

Due canzoni di Stefano Migneco

Nato a Roma il 18 maggio 1992, Stefano Migneco è un chitarrista e cantautore.
Insegna chitarra acustica, si dedica all’attività live e pubblica i suoi brani per La Bottega Dell’Autore.

Ginevra

Se nessuno ti ha mai fatto
bella in una canzone
se lo trovi un po’ banale
o meglio, poco originale

Se la tua dolcezza triste
non si trova in mezzo ai fiori
ma in un viaggio oltre il mare
dov’è tutto da rifare

Se mi osservi bene il cuore
trovi un posto per la luna
se sei fragile nel vento
c’è una riva più sicura

Sai le cose da non dire
sono tante in una vita
stanno tutte in fondo al mare
come anime perdute

Io mi chiedo se stasera
ti ricorderai di me
delle stelle senza Dio
del profumo della notte

Se mi osservi bene il cuore
troverai la stessa luna
se sei fragile lo stesso
c’è una riva un po’più scura

E se giochi con la sera
ma non trovi mai la luna
c’è un amore alla porta
un dolore che va via

Qui seduto sopra il filo
dei racconti di una vita
io ti guardo mentre danzi
sul confine dell’età

Troverai la tua bellezza
fra le tende di una stanza
in quel tempo che poi passa
e come tutto passerà

(Immagine di Alessandra Gosti)

 

**************

 

Canzone della sera

Quattro ragazzi per strada raccontano che
qui si parla di te
e di come sorridi alla gente

È primavera e la noia non passa di qua
forse passerai tu
aspettando per farmi aspettare

Ma non chiedermi niente
non ho molta fretta di andare
di ascoltarti parlare

Se tu chiudi la porta
o ti volti per poi rimanere
non lasciarti cadere

Quattro ragazzi per strada li prendi per mano
e li porti lontano
dove il pane ha il profumo del tempo

Io che ti dico stai attenta a parlare d’amore
mentre balli per me
mentre pensi che tu stia sbagliando

Ma non dire poi tanto
se non ti va più di capire
puoi lasciarmi dormire

Se soltanto stavolta
è per sempre e se vuoi rimanere
non lasciarti cadere

(Immagine di Alessandra Gosti)

Stefano Migneco

Leggi altre poesie:

Sonni e sogni

Dormono le grandi catene dei monti, gli strapiombi e le vallate, gli inariditi letti dei torrenti; non dormo io con il cuore in fiamme, trattengo il respiro, silenzioso nei tormenti.   Riposano stambecchi e daini appoggiati alle rocce, i serpenti avvolti sul ramo...

Non è mattino

Manca poco all’alba, piccole formiche vanno affannate fra scaglie di fango e foglie riarse; la carezza del vento le ostacola, senza turbare il silenzio profondo di cui si nutrono fili d’erba e alberi.   L’azzurro compare finalmente ed impallidisce le stelle; in...

Un paese diverso – Інша країна

Ancora ieri avevamo una vita... Il consueto cielo ucraino, Caffè, pensieri semplici sull’avvenire, Litigi familiari, salici in primavera...   Invece oggi sembra il deliquio... Lo stesso cielo ucraino, Ma non esiste più la vita di prima, Sono già altri...

Dualità

Non tutte le variabili sono note, interferenze distruttive cancellano presunte certezze, inganni della mente. Non possiamo sapere come evolverà il domani, neppure riusciamo a capire come si concluderà questa giornata; le soluzioni variano e si confondono. Impariamo a...

Chi?

Chi pronuncia le parole ripetute dell’eco, chi sceglie, sempre diverse, le scie dei tramonti, chi gioca con i miei sentimenti in altalena, chi agita l’acqua del mare finché l’onda nasce?

Giorni di pandemia

Da anni sono un po’ invidioso dei miei sogni colorati e realistici. Mi piacerebbe sapere quale cellula o processo chimico riesce a fare la regia di storie complesse e ingarbugliate, a volte credibili, altre fantasiose e sfumate, spesso collegate a viaggi già fatti o...

Condividi!

Condividi questo articolo!