Illustrazione di Maria Giovanna Lanfranchi
Speciale sulle inchieste del 2021
Un anno di TUTTI
È già passato un anno dall’inizio della nuova avventura di TUTTI Europa ventitrenta! Siamo sbarcati sul web, ma la voglia di far conoscere il mondo ai nostri lettori è rimasta la stessa di quando eravamo giovani universitari con la passione per la carta stampata. In questi dodici mesi insieme, abbiamo affrontato molti dei temi “caldi” che hanno animato il dibattito pubblico del nostro Paese e dell’Europa: dallo sviluppo sostenibile al turismo, dallo sport al lavoro, fino ad arrivare alla politica estera, passando per i diversi problemi che sta affrontando la Sanità nel corso di questa infinita pandemia.
Per celebrare questo primo, importante traguardo ripercorriamo le tappe salienti del nuovo viaggio che abbiamo intrapreso.
Un viaggio che parte da lontano e che non finisce certo qui…
L’orrore delle stragi e la paura dell’Atomica
Una pioggia di bombe. La Russia ammassa truppe per sfondare nel Donbass. Aerei, missili, artiglieria bombardano le città ucraine dell’est e del sud. Mariupol è ridotta in macerie. Le truppe russe sono penetrate nella città affacciata sul Mar d’Azov ma un gruppo di soldati ucraini ancora resiste.
Le bombe hanno ripreso a colpire anche Kiev e Leopoli. I bersagli sono le fabbriche di armi e il quartier generale di Zelenski nella capitale ucraina. La ritirata dell’esercito russo dall’Ucraina del nord ha riservato agghiaccianti sorprese: le fosse comuni piene di cadaveri di civili come a Bucha. Una strage di civili c’è stata anche a Kramatorsk: uno o due missili sono caduti sulla stazione ferroviaria massacrando le persone in fuga dalla guerra.
Le bombe russe non hanno colpito solo obiettivi militari ma anche case, ospedali, scuole. I paesi occidentali, in testa gli Stati Uniti, hanno risposto con le sanzioni contro la Federazione Russa e con l’invio di armi all’Ucraina. La tensione politica è diventata altissima tra Washington e Mosca. Biden ha definito Putin un “criminale di guerra”, un “dittatore”, un “macellaio”. È risuonata l’accusa dirompente di “genocidio”. Il presidente americano e quello ucraino l’hanno scagliata contro Putin, e quest’ultimo l’ha usata contro Zelensky…
Salto ad ostacoli su Ucraina, debito ed Euro
Non bastava il Covid-19. Non bastavano le infinite varianti del virus. Non bastavano gli enormi lutti, il dolore, i disastri sociali ed economici causati dalla pandemia. Adesso l’Europa deve fare perfino i conti anche con il pericolo di una terza guerra mondiale.
Guerra no vax sì vax
Circa 30.000 nuovi contagi al giorno e più di 100 morti. Il Covid torna a far paura in Italia. I morti da Coronavirus hanno oltrepassato i 135.000 dal febbraio 2020, da quando la pandemia cominciò a funestare il nostro paese.
Tra flop e mezzo flop
Flop, mezzo flop, messaggio di speranza. Sono diversamente modulati in negativo i commenti sui risultati della ventiseiesima conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici, ma nessuno ha parlato di un successo.
Lo stesso presidente della Cop26 Alok Sharma è sbottato alla conclusione dei lavori di Glasgow: «Sono profondamente dispiaciuto». L’ex potente ministro dell’Economia di Boris Johnson, cittadino britannico di origini indiane, sperava di più. Sperava in una intesa globale fatta di impegni per combattere i disastri naturali: uragani, alluvioni, siccità, innalzamenti dei mari provocati dall’aumento delle temperature. Invece le due settimane di discussioni formali ed informali tenute ai primi di novembre hanno partorito accordi generici…
Deriva in acque pericolose
Dieci anni fa era una piccola febbre infettiva. Adesso è diventata una malattia gravissima da coma profondo. I giornali italiani, e l’informazione più in generale, vivono una catastrofe che fa impallidire la crisi delle testate europee ed americane. In Italia molti quotidiani e riviste hanno chiuso i battenti mentre chi è sopravvissuto vive difficoltà gravissime: copie vendute a picco, redazioni svuotate, precariato e lavoro nero a pioggia.
I giornali di carta in genere vanno malissimo e sono schiacciati dalle perdite, quelli online boccheggiano, le televisioni sono in forte affanno. La crisi è generale ed epocale: la concorrenza di Internet e le interminabili recessioni economiche non hanno avuto risposte adeguate.
L’Europa parli con una sola voce
La Brexit e il Covid hanno colpito violentemente l’Unione europea. La “casa comune” dei 27 paesi europei si è salvata per un soffio ma solo per ora. L’addio impensabile del Regno Unito a Bruxelles e il Coronavirus continuano a provocare gravi scosse telluriche.
È in gioco la stessa vita della Ue. C’è da fare i conti con la rottura determinata dal sovranismo di Londra….
Ritorna lo spettro del burqa
Il piacere per la scrittura resta nel sangue come la curiosità per il mondo. Se poi lo spettacolo drammatico è la conquista dell’Afghanistan da parte dei talebani, tutto gira a mille. Lo spettro del ritorno della Sharia scandita in termini tragici contro i diritti civili e delle minoranze, in particolare a danno delle donne che rischiano il burqa, ha fatto scattare accese discussioni tra noi ex ragazzi degli anni ’70 “redattori” del mensile studentesco “TUTTI”, oggi impegnati nel sito Internet e nell’associazione “TUTTI europa ventitrenta”.
Riscossa dell’Italia nel segno del pallone
Sconfinate passioni ed enormi interessi. Il calcio è una galassia composta di tifo e di interessi economici. Ha anche forti risvolti politici. Il XVI Campionato europeo di calcio ha sintetizzato tanti mondi diversi. Ha vinto l’Italia mettendo in campo impegno, capacità e anche un po’ di fortuna. La nostra Nazionale la sera dell’11 luglio ha sconfitto l’Inghilterra per 4 a 3 nella partita per la finale. È stata una gara molto sofferta, vinta ai rigori dopo i tempi supplementari. I tifosi inglesi e l’Inghilterra in generale non l’hanno presa molto bene: sono fioccate le proteste.
Giù le tasse, su il lavoro
Non per tutti le tasse sono un incubo. C’è chi paga troppo come i lavoratori dipendenti, gli artigiani e i pensionati. E c’è chi paga poco o addirittura niente come chi evade o elude il fisco. Secondo molte stime l’evasione in Italia ammonterebbe a ben 120 miliardi di euro l’anno, per l’elusione invece non c’è un conteggio affidabile. I paradisi fiscali per le multinazionali e le grandi aziende prosperano non solo nelle isole dorate dei Caraibi ma perfino in molti paesi europei come Olanda, Irlanda, Lussemburgo, Regno Unito.
Durante la tragedia del Coronavirus in Italia la pressione tributaria…
È caccia ai vacanzieri
A caccia di turisti: italiani e, soprattutto, stranieri. Tutto il Belpaese, governo Draghi in testa, è mobilitato per accogliere la prossima estate valanghe di vacanzieri. Almeno questa è la speranza.
“TUTTI europa venti trenta” dedica l’inchiesta dell’aggiornamento del 20 maggio al tentativo di riscatto del turismo azzerato dal Coronavirus. Sono in gioco milioni di posti di lavoro: sono in prima fila alberghi, bed and breakfast, stabilimenti balneari, località di villeggiatura al mare e in montagna, ristoranti, bar, guide turistiche, agenzie di viaggi, musei, scavi archeologici. La paura della bancarotta è forte ma non demorde nemmeno chi è finito in coma: città d’arte, traghetti, trasporti aerei e ferroviari.
L’idrogeno verde bussa alla porta
Anche se in sordina, l’idrogeno bussa alla porta. Industrie, treni, navi, autobus e auto a idrogeno fanno il loro esordio nelle economie dei paesi avanzati. Soprattutto l’idrogeno verde, quello a bassissimo tasso d’inquinamento, è la carta del futuro per avere una energia pulita o quasi.
L’idrogeno verde appare timidamente all’orizzonte anche in Italia. L’acciaieria Dalmine, grande consumatrice di energia, progetta di utilizzare queste nuove tecnologie produttive. L’ex Ilva di Taranto potrebbe fare lo stesso riconvertendo, grazie anche ai fondi europei, i suoi altoforni altamente inquinanti con l’idrogeno verde. Certo i problemi da superare sono ancora tanti e complessi, tecnologici e di alti costi.
Vaccini subito per tutti?
Italia di nuovo in gran parte “chiusa”. Le cifre fanno paura. Più di 100 mila decessi in un anno. Oltre 400 morti e 20 mila contagiati al giorno per la travolgente terza ondata del Covid-19. Tutte le regioni sono “rosse” e “arancioni” tranne una “bianca (la Sardegna). Il governo Draghi punta a vaccinare ovunque sia possibile con l’obiettivo di vaccinare tutti gli italiani entro l’estate.
I problemi sono enormi: le conseguenze dello stop di 3 giorni al vaccino AstraZeneca, il conflitto tra sete di libertà-fame di lavoro e nuove severe restrizioni ai cittadini, la scarsità dei vaccini importati, l’esigenza di produrre in Italia, la logistica su come e dove vaccinare…