Siamo ormai giunti al secondo anniversario della pandemia che raggiunse la Francia nel febbraio 2022, qualche settimana dopo l’Italia.

Oggi tutti hanno quasi dimenticato il brutto ricordo del primo terribile lock-down, con tutti i negozi chiusi (tranne gli alimentari e le farmacie), ristoranti e alberghi chiusi, scuole chiuse, luoghi di culto chiusi, pochissimi treni in circolazione, smart working obbligatorio per tutti coloro che potevano esercitare a distanza.

La natura ritrovava la sua tranquillità e i suoi diritti. Nelle grandi città si vedevano anatre camminare tranquillamente per strada, volpi e cinghiali si avvicinavano prudentemente. Si poteva uscire solo muniti di autocertificazioni e rispettando scrupolosamente i perimetri autorizzati per evitare controlli e multe.

Arrivo’ l’estate, infine la pandemia scompariva e arrivarono anche le mascherine, prima difficilmente disponibili al punto che tanti avevano imparato a cucire.. scarseggiavano addirittura gli indispensabili elastici.

Ma appena terminate le vacanze di nuovo i casi aumentarono e fummo di nuovo confinati in autunno.

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Con tutte le restrizioni precedenti, ma fortunatamente altri tipi di negozi non solo alimentari rimasero aperti e si riusci’ ad arrivare al Natale infine liberi. Iniziarono anche ad arrivare le prime dosi di vaccini e malgrado qualche timore la popolazione in maggioranza aderi’ al progetto di vaccinazione, oggetto spesso di lunghe ed animate conversazioni.

Ma un terzo lock down venne ritenuto necessario a partire dal 3 aprile 2021, per rallentare la progressione del contagio che  minacciava nuovamente.

Adesso nel febbrao 2022 quale è la nostra situazione ? la variante Delta e poi la Omicron, molto contagiosa, hanno obbligato il governo a decidere una terza dose a partire dal novembre 2021, ancora oggi boicottata da alcuni milioni di persone  incuranti di perdere, in assenza del richiamo, il green pass.

Anche se il virus sembra molto diminuito  rimangono ancora divieti sempre più contestati dai No Vax, da una fetta della popolazione refrattaria ad ogni imposizione, incapace di analizzare e riflettere, che continua a dire che non abbiamo abbastanza informazioni sui vaccini, prodotti troppo rapidamente, senza sufficienti sperimentazioni. E pensare che il Re Luigi XVI si fece inoculare il vaiolo nel 1778 (Maria Antonietta era già stata inoculata a Vienna, prima della partenza per la Francia) anche se non c’era ancora una certezza assoluta sulla sua efficacia.

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La settimana scorsa i Francesi No Vax copiando senza grande originalità il movimento canadese, malgrado i costi della benzina, contro cui protestano, non hanno esitato a partire verso Parigi per tentare di bloccare la città. Ma il governo ha voluto dimostrare la sua fermezza e il Prefetto ha organizzato la risposta, monopolizzando oltre 7000 forze di polizia e gendarmeria per impedire ai manifestanti di bloccare il centro. Numerose persone sono state arrestate e i gas lacrimogeni sono stati abbondantemente utilizzati sugli Champs Elysées. Malgrado i manifestanti, turisti e passanti deambulavano sulla grande avenue, osservando il nuovo  passatempo  francese, la battaglia tra no vax, gilet gialli e loro simpatizzanti contro  le forze dell’ordine.

In un bus turistico  a due piani bloccato dai manifestanti tutti i turisti erano concentrati sui telefoni per immortalare questi istanti di un nuovo tipo di turismo safari urbano…

Ogni giorno Santé Publique France ci comunica i dati Covid. Il 15 febbraio 2022 abbiamo 145 253 nuovi casi ed il grafico del tasso d’incidenza e depistaggio al 12 febbraio è questo:

Concludo presentando un manifesto del 1848 che incitava i Parigini a farsi vaccinare contro il vaiolo (si trova al Museo Carnavalet, un bellissimo percorso nella storia di Parigi).

Le famiglie più povere venivano incitate a far vaccinare i figli in cambio della  somma di tre franchi per ogni bambino ed erano minacciate di perdere i sussidi che già ricevevano dall’ufficio di beneficenza se non li facevano vaccinare…