Dieppe: il porto tra le bianche falesie da cui partì Giovanni da Verrazzano

Sulla costa normanna, protetta dalle magnifiche alte falesie della Costa di Alabastro, dalle bianche pareti di rocce gessose (con nuclei duri di selce utilizzati per le costruzioni locali), si trova Dieppe.

Spiaggia e falesie

 

La città è già un porto molto attivo nel XIII° secolo: trasporto passeggeri per l’Inghilterra, pescatori di aringhe (e si svilupperà due secoli dopo la pesca del merluzzo sui banchi di Terranova) ed anche qualche battello di spirito corsaro…

Iniziano poi proprio dal porto di Dieppe i primi viaggi di esplorazione. Nel 1488 Jean Cousin avrebbe scoperto la punta meridionale dell‘Africa, proseguendo verso l’Oceano Indiano. E nel 1523 qui si imbarcò Giovanni da Verrazzano. L’esploratore, sostenuto dai banchieri italiani di Lione e Rouen, finanziato da Jean Ango, armatore e governatore di Dieppe, aveva ricevuto dal re di Francia Francesco I l’incarico di cercare un passaggio per raggiungere il Catai. Non riuscì a trovarlo ma esplorò tutta la costa degli attuali Stati Uniti dalla Carolina risalendo verso l’odierno Canada e l’isola di Terranova, battezzando Nuova Francia le terre scoperte. Di ritorno a Dieppe nel 1524 Verrazzano scrive un esauriente resoconto delle sue scoperte e si prepara a ripartire. Purtroppo nel corso della terza spedizione l’esploratore verrà divorato dai cannibali di una delle isole caraibiche.

Monumento a Giovanni da Verrazzano, nel giardino vicino al Palazzo Municipale di Dieppe.

Pontone Verrazzano nel porto turistico

 

La città era allora molto dinamica, armatori, marinai, esploratori erano sempre pronti per nuove spedizioni. Una scuola di cartografia viene fondata a Dieppe da Pierre Desceliers verso il 1540 e diventa celebre per i mappamondi noti come «carte di Dieppe». I cartografi erano quasi sempre piloti e marinai, con una solida esperienza di navigazione e una approfondita conoscenza della matematica.

Portolano, di Pierre Descelliers. 1549 – Credito Museo di Dieppe

 

Le relazioni commerciali con l’Africa permettono l’importazione di spezie e avorio. Tre sale del bellissimo museo dedicato alla storia di Dieppe, nell’antico castello, presentano i delicati capolavori realizzati. Stupendi sono i battelli e i magnifici orologi solari.

In avorio, battelli e orologi solari

 

La prosperità della città antica è visibile in due bellissime chiese, Saint Jacques e Saint Rémy

Chiesa di Saint Jacques. Graffiti e fregi scolpiti ricordano i navigatori e i popoli selvaggi scoperti dagli esploratori

Chiesa di Saint Rémy

 

Nel XIX° secolo l’attività balneare, che già si praticava proprio di fronte, sulla costa inglese, si sviluppa a Dieppe, in particolare dopo il soggiorno, consigliato come rimedio per problemi di salute, di Maria Carolina di Borbone Sicilia, vedova del Duca di Berry, erede al trono di Francia.

Copia del ritratto donato da Maria Carolina alla città di Dieppe

 

Maria Carolina che indossava cappellino, soprabito e abito in lana marrone orlata di blu, completati da stivaletti per evitare che eventuali granchi pizzicassero i principeschi piedini, fu accompagnata in acqua dal dottor Mourgue, che in guanti bianchi la teneva per mano.

La bellezza della costa affascinava i pittori, sempre più numerosi a venirvi da quando fu inaugurata la linea ferroviaria per Parigi nel 1848: Delacroix, Monet, Renoir, e Pissarro che scrisse: Dieppe, un luogo meraviglioso per il pittore che ama la vita, il movimento, il colore. Il bel lungomare di Dieppe ricorda oggi con monumenti e lapidi i momenti tragici dell’operazione Jubilee, il 19 agosto 1942, quando oltre 6.000 uomini, in grande maggioranza canadesi, tentarono di sbarcare, e furono immediatamente falciati dal fuoco tedesco.

Da Dieppe in sole 4 ore di traghetto si raggiunge Newhaven, nel Sussex. Gli Inglesi sono ancora numerosi a fare la traversata, anche se la concorrenza del tunnel sotto la Manica è molto forte.

 Il traghetto per Newhaven

 

E per finire, un pensiero gastronomico per le splendide capesante, l’oro bianco di Dieppe. Pescate da ottobre a maggio, sono le regine della grande festa che si svolge ogni anno a metà novembre, in compagnia delle aringhe locali.


 

(Foto dell’autore, salvo dove diversamente indicato)