Immagine di Maria Giovanna Lanfranchi

Dall’inferno della disumanità

La scellerata decisione di Putin era minacciosamente all’orizzonte. Si sperava, tuttavia, che il presidente della Federazione Russa non si sarebbe spinto fino ad invadere l’Ucraina, ma solo a minacciarla per ottenere l’incorporazione delle regioni ucraine di Donetsk e Lugansk. Putin ha invece satanicamente preferito scatenare l’inferno, sicuro dell’impunità assicurata dal fatto che nessuno può pensare di iniziare una guerra nucleare, che equivarrebbe a sancire la fine del genere umano. Mentre, da inguaribile idealista, auspico il rinsavimento dell’orso russo, esprimo in endecasillabi alcuni sentimenti prevalenti nel mio cuore nella speranza (fasulla?) che, almeno dopo l’ampia seminagione di distruzione e morte, le ragioni della pace prevarranno.

Tristi e pensosi gli occhi della gente

a ogni latitudine del globo

in Europa e in tutti i continenti.

Mirano agli Ucraini sventurati

fratelli brutalmente massacrati

da spietato perverso criminale

cuore di pietra senza umana pietas

vittima nella lucida follia

di perfido satanico potere.

 

Sordo ad ogni mite imperativo

di perseguir “virtute e canoscenza”

semina morte ovunque gli aggrada.

Aggredisce l’operosa Ucraina

sghignazzando sulle sue sciagure.

Nulla gli cale l’orrore brutale

d’annientare pacifiche famiglie,

fanciulli inermi, donne generose

e ragazzi cui spegne l’avvenire.

 

Giorno per giorno alza la sua posta

lo sguardo fisso ai gironi infernali

odio feroce contro il mondo intero.

Sicuro nel maligno strapotere

ride sulla sua tranquilla impunità

essendo escluso lo scatenamento

d’una guerra mondiale nucleare

equivalente ai poli e all’equatore

al trionfo finale della morte.

 

Dispensando stragi e devastazioni

sulla terra che il Signore ci affidò,

unico, primo nella storia umana

ricatta le nazioni d’ogni dove

e minaccia stermini e genocidi

ovunque nella patria degli umani

che temendo la morte del pianeta

bloccati dall’inedita impotenza

muti osservano ignobile sventura.

 

Farà breccia nel cuore del meschino

un briciolo dell’umana dignità

che Dio concesse pure alla perfidia

per aprire i sentieri dell’amore?

Porrà tregua al conflitto infame

contro la coraggiosa Ucraina

che difende patria, onore e libertà?

Riscalderà il suo gelido cuore

un sussulto di amore e dignità?

 

Pur se le nubi annunciano tempesta

nel cuor dei giusti indugia la speranza.

Angelo Fortuna

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