La guerra non è solo morte e rovine, ma anche distruzione del patrimonio culturale, delle opere dell’arte nazionale e dell’arte popolare. Soprattutto se gli occupanti si comportano come barbari medievali e non pensano alle conseguenze delle loro azioni. Negli ultimi giorni, tutta la stampa mondiale parla di “nuove notizie” dall’Ucraina relative all’esplosione della Centrale idroelettrica di Kakhovka e delle possibili conseguenze di questo disastro. Ma vorremmo anche far conoscere ai lettori di “TUTTI Europa ventitrenta” i fatti che sono meno noti ai media occidentali.

Foto di casa di Polina Raiko da wikipedia.org – CC BY-SA 4.0

Durante l’occupazione russa di Kherson, gli attivisti filo-ucraini usarono un disegno con immagine di un piccione come simbolo di resistenza culturale. Questo piccione è stato preso in prestito dall‘opera dell’artista autodidatta locale Polina Raiko (ora deceduta). Era una semplice donna di villaggio con un destino difficile. Per superare discordie personali nella vita ha imparato da sola a disegnare ed ha dipinto la propria casa che si trovava nella piccola città di Oleshky vicino a Kherson ed è rimasta illesa nonostante i bombardamenti. L’esercito ucraino ha liberato la città di Kherson, ma la parte della riva sinistra della regione di Kherson, compresa la città di Oleshky, sta ancora rimanendo fuori dal controllo dell’Ucraina. Oggi quest’area è completamente allagata.

Abbiamo chiesto alla storica dell’arte, Natalya Studenets, di parlarci un po’ dell’opera di questa artista non professionista ma di grande talento e della sua casa unica.

Il video dei dipinti è disponibile in particolare qui (Il video di Boris Yeghiazaryan del 2006, scaricato nel marzo 2011)

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Nella città di Oleshky della regione di Kherson occupata dalla Russia e allagata a seguito dell’esplosione della Centrale idroelettrica di Kakhovka, è stata sommersa la tenuta-museo dell’artista originale Polina Raiko (1928-2004), la cui opera è diventata una vera scoperta alla metà degli anni 2000.

L’arte di Polina Raiko – Foto da wikipedia.org – CC BY-SA 4.0

Polina Raiko che visse tutta la vita nella sua città natale e non ebbe una formazione artistica iniziò a dipingere all’età di circa settant’anni a seguito di una tragedia personale (la perdita di persone care). Fu allora che dipinse tutta la sua tenuta: le superfici degli interni della casa privata (soffitti, pareti, porte), così come costruzioni ausiliari, cancelli, recinzioni ecc.

Murales di Polina Rajko all’interno della sua casa-Foto da wikipedia.org – CC BY-SA 4.0

I dipinti originali dell’artista creati tra la fine del XX e l’inizio del XXI secolo sono caratterizzati dallo stile della pittura naif, il suo proprio giardino dell’Eden in una combinazione di terrestre e celeste. Nei dipinti murali si intrecciano composizioni di trame, motivi floreali, ornitologici e zoomorfi. Le immagini di angeli, santi, parenti defunti, uccelli e pesci che hanno un profondo contesto folcloristico, coesistono armoniosamente in un unico spazio fiorito nato dalla sua ricca immaginazione creativa… Un’ampia varietà di piante con grandi infiorescenze, boccioli luminosi, così come rigogliosi bouquet e germogli intrecciati creano un complemento artistico e plastico espressivo alle immagini figurative. La collocazione e l’interpretazione dei singoli motivi nel sistema artistico complessivo avvicinano la pittura di P. Raiko alla tradizione dei dipinti murali delle case che erano diffusi in molte regioni, in particolare nel sud dell’Ucraina. Allo stesso tempo le sue opere sono contrassegnate da una brillante visione e percezione del mondo dell’autrice e l’artista stessa disse: “Sono felice solo quando dipingo”. Prima dell’invasione su larga scala la tenuta unica nel suo genere era protetta dalla Legge Ucraina come monumento del patrimonio culturale, dove si svolgevano eventi culturali e artistici, tra cui festival e riprese cinematografiche. Oggi esiste una minaccia reale della sua distruzione e demolizione.

Vorrei davvero credere e sperare che l’opera di Polina Raiko non vada perduta per le prossime generazioni, che la casa-museo sopravviva…

 

Foto di apertura: Alluvione a seguito distruzione Centrale idroelettrica di Kakhovka da wikipedia.org – CC BY-SA 4.0