La scienza della felicità è un argomento ancora giovane ed è una combinazione di scienze consolidate come la biologia positiva, le neuroscienze, la fisica quantistica, aggregata ad altre come la filosofia e le discipline orientali.

Concentrarsi sulle emozioni positive si può – Foto di Gino Crescoli da Pixabay

È difficile dare una definizione di felicità perché ognuno ha suoi motivi e sensazioni diverse che non sono, quindi, generalizzabili, ed inoltre è uno stato duro da raggiungere e da mantenere nel tempo.

Ma la felicità non è solo un’emozione ma anche un progetto, uno stile di vita, una ricerca di comportamenti intenzionali che stimolano consapevolezza ed azioni, si può, quindi, definire come un proposito di vita da sostenere nel tempo.

Ma quali sono gli elementi che concorrono alla felicità di una persona? Abbiamo una grossa percentuale (50%) genetica, le nostre caratteristiche individuali che concorrono in modo significativo ad aiutarci a raggiungere questo obiettivo. Oltre a questo ci sono le circostanze di vita: l’area geografica o la famiglia, il livello sociale ed economico e tutta una serie di situazioni che però concorrono con una percentuale molto più bassa (10%) di quello che pensiamo, se consideriamo la nostra cultura e la società in cui viviamo.

Circa il 40% dipende dalle nostre scelte, da come intendiamo la nostra vita e dai comportamenti che adottiamo per raggiungere questa meta desiderata. Ovviamente queste percentuali non sono fisse ma ci indicano un dato molto importante: abbiamo un 50% su cui possiamo incidere con la nostra volontà e con le nostre azioni. Abbiamo già trattato di come sia difficile il cambiamento e di come il nostro cervello abbia bisogno di elementi importanti per spezzare la catena della ripetitività, ma sempre più si fa strada il concetto di responsabilità individuale nel raggiungimento della propria felicità e del proprio benessere: passare dal pensiero all’azione e uscire allo scoperto per modificare a nostro favore situazioni, avvenimenti e comportamenti.

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Se possiamo intervenire su questa ampia percentuale significa inoltre che la felicità oltre ad essere un’emozione, è una competenza e se è una competenza, la possiamo allenare, sviluppare, migliorare. Significa anche, che in ogni età o momento di vita possiamo decidere di essere felici, togliendo di mezzo un atteggiamento mentale negativo e facendo spazio a comportamenti che possono accelerare questo sviluppo.

All’inizio della mia attività di Coach, utilizzavo spesso una frase e un’immagine di Walt Disney che vi ripropongo con piacere, sapendo che siamo tutti chiamati al bene e al benessere nostro e della collettività.