…la stagione invernale non ha mai avuto inizio a causa dell’emergenza sanitaria, è in arrivo il decreto sostegni,  ma …

Alcune mie considerazioni dopo una vita trascorsa a quota 1800 mt, in attività che spaziavano dagli alberghi, ristoranti, agenzie di viaggi, impianti di risalita e piste di sci… a tutto ciò che gravitava intorno al turismo montano, fino ad essere responsabile amministrativo dell’importante comprensorio sciistico del Carosello 3000.

Foto dell’autore anni 70

Un’esperienza a 360° iniziata nel 1972, quando il piccolo paesino di Livigno era una lunga striscia di case che costeggiava l’unica strada esistente, quando per raggiungerlo, il viaggio era sempre un’avventura.

All’epoca gli alberghi erano una decina più qualche appartamento da affittare, iniziavano a costruirsi i primi piccoli condomini con appartamenti in vendita e, grazie agli incentivi del comune, gli appezzamenti di terreno venivano acquistati ed urbanizzati dai “ricchi” turisti amanti dello sci.

La vallata e le pendici laterali si stavano riempiendo di chalet, ville e alberghi e, naturalmente, i negozi di extradoganali e non, decuplicavano. I vecchi ed arrugginiti skilift lasciavano il posto alle seggiovie quadriposto e telecabine computerizzate. Nuove strade, semafori e rotonde, divieti e sensi unici, ed il piccolo villaggio era ormai un ricordo.

Ma faceva tutto parte del gioco, era arrivato il turismo vero, era arrivato il benessere, anzi, la ricchezza. Ed a questa ricchezza ci si abitua presto.

Ma, oggi, sono quasi due le stagioni passate a guardare le vette imbiancate e immacolate, con metri di neve come da tanto tempo non si vedeva più, a guardare stambecchi e cervi che scendono in paese per cercare cibo, a guardare la vallata buia, senza lo sfavillio delle migliaia di luci delle case e degli alberghi. Tornati indietro di 40 anni, i pochi rumori attutiti dalla neve, qualche sporadico pedone ed i bambini che si cimentano nella costruzione dei castelli e pupazzi di neve.

Foto di Mottolino Fun Mountain

Ma a parte l’emozione dei ricordi e la meraviglia di un paesaggio da favola, la realtà è una dura prova di forza e determinazione nel cercare di tenere in piedi le attività legate al turismo, principalmente a gestione famigliare che nella quotidianità di Livigno, tra dipendenti e collaboratori danno lavoro a circa 4000 persone. Oggi, l’indiscussa crisi, consolidatasi dall’iniziale indecisione di apertura a inizio gennaio, poi rimandata ancora e ancora, in tutta Italia, lascia il comparto in “brache di tela”.

Per evitare il fallimento degli impianti sciistici e delle aziende di settore (dai maestri di sci all’indotto), Il Consiglio dei Ministri ha approvato il testo del decreto Sostegni tra cui un fondo a favore del turismo di montagna riservato ai titolari di strutture di montagna, impianti di sci e attività turistiche, ovvero quelle attività che si sono completamente fermate durante tutta la stagione invernale. Un fondo da 700 milioni di euro dei quali il 70% erogato in proporzione al numero di ski-pass che sono stati venduti nel 2019 e, la parte restante, distribuita ai Comuni e alle attività commerciali dei comprensori sciistici, inclusi maestri e scuole di sci. E non solo… Per i lavoratori stagionali e del turismo, che non beneficiano di altre forme di sostegno, è prevista un’indennità una tantum di 2.400 euro.

Carosello 3000 – Ski Area Livigno- foto dell’autore

Naturalmente, l’ottenimento del contributo è sempre in funzione di parametri che, purtroppo, non rispecchiano la realtà. Il parametro legato alle presenze, dunque alle notti dormite nelle strutture ricettive, non considera le permanenze in appartamento di proprietà o in locazione.  Il parametro legato agli skipass venduti, non considera lo sci di fondo, lo sci-alpinismo ed il freeride per i quali non vengono utilizzati impianti di risalita e che ad oggi raggiungono il 60% del mercato della neve. Negozi e ristoranti non vengono valutati nel sostegno montagna. Allo stesso modo la stagione estiva.

…  Non sarà forse il caso di analizzare più accuratamente i vari settori di un comparto così importante, con molteplici attività diverse l’una dall’altra, che danno vita ad un notevole indotto economico?