Il volume “Disuguaglianze Conflitto Sviluppo: la pandemia, la sinistra e il partito che non c’è” edito nel 2020 da Rosso e Nero è un volume snello e agile, di grande interesse che ci fa riflettere considerando che l’autore Fabrizio Barca, noto economista, è attualmente il Presidente del Forum Diseguaglianza e Diversità.

L’opera è una visione onnicomprensiva della realtà economica del nostro Paese, partendo dalle scelte politiche che sono intervenute nel corso della sua storia e i successivi interventi sino a esaminare la situazione attuale. Le conseguenze della crisi da COVID e gli scenari futuri. L’intervista condotta dallo storico Lorenzo Lorefice permette a Fabrizio Barca di descrivere molti temi attuali e rilevanti alla ricerca dell’eguaglianza e della tutela di una crescita economica equilibrata.

Il Forum DD è uno strumento non solo volto allo studio ma vuole contribuire alla diminuzione delle disuguaglianze socioeconomiche nel nostro Sistema. La partita del Novecento si è giocata principalmente sui salari che hanno perso potere d’acquisto, ma oggi questa problematica non è stata ancora risolta. Il Forum però, in maniera innovativa, studia soluzioni partendo dal territorio con il fine di raggiungere una nuova crescita economica.

Infatti il potere politico è stato negli anni sostituito dai tecnici, perdendo agli occhi dei cittadini interesse e credibilità. Ma nei territori le idee e le iniziative non mancano e vi è molto fermento che diventerà trainante per il Paese. Quindi è utile confrontarsi con le diverse realtà territoriali e sostenerle in questa rinascita.

La crisi del COVID ha creato nuovi poveri e ridotto i margini di guadagni di molti, anche se, come si è già detto, il sistema era già in crisi. Si aggiunge, inoltre una nota scientifica, che a partire dai virus SARS, le case farmaceutiche hanno investito poco sui vaccini perché non erano sicure sui profitti che ne avrebbero tratto. In questo modo l’arrivo del COVID ci ha trovato impreparati con le conseguenze che tutti conosciamo.

Se, inoltre, si osserva lo scenario dell’attività imprenditoriale, le privatizzazioni che sono avvenute nei tempi passati, è necessario fare una riflessione. L’impresa pubblica non dovrebbe sparire ma sarebbe, invece, opportuno concentrarsi sulla nascita di aziende pubbliche capaci di produrre le energie sostenibili e che potrebbero concorrere con l’imprenditoria straniera. Per quanto riguarda il settore italiano peculiare delle piccole e medie imprese, che sono state il veicolo della nostra grande capacità imprenditoriale, purtroppo non sono state sufficientemente sostenute, il PNRR potrebbe essere per loro una garanzia di rilancio.

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Comunque la crisi in atto è un punto di ripartenza che il Forum ha voluto utilizzare in maniera coesa. Le molte realtà territoriali di cui abbiamo parlato, con la conseguente sfiducia nella politica e il sentimento di estraneità dai tecnici sono state messe a confronto per facilitare il dialogo tra di loro. È stato approvato un documento di tesi politiche circolato in Europa anche in lingua inglese.

Il Forum vuole offrire una strategia su «come si dovrebbe cambiare il mondo» e «dunque sia con la diagnosi dell’oggi che con una visione per il domani.». Con queste idee innovative che hanno un saldo fondamento nello studio e nel confronto, vi sono le proposte per una nuova giustizia sociale.

Le proposte del Forum vanno oltre la ricetta Keynesiana, sono profondamente nuove e mirano a reinventare la società. La scelta di implementare un PNRR su missioni che responsabilizza le amministrazioni va in questa direzione.

Il volume invita però a non dimenticare di intervenire e di non rinunciare a lottare per i nostri ideali, come si è fatto in passato quando si credeva alla politica e non ci si rimetteva al volere dei tecnici, che ha contribuito allo svuotamento della forza dei partiti soprattutto quelli di sinistra.