Fitto: no allo Stato europeo centralizzatore

 

La Festa dell’Europa sia vera occasione di riflessione per un profondo cambiamento dell’attuale assetto istituzionale, soprattutto per renderla più vicina al bisogno dei cittadini europei e in grado di rispondere in maniera efficace alle sfide presenti e future.

La soluzione per far questo non può essere certo la Conferenza sul Futuro dell’Europa, ormai conclusa, che rappresenta semplicemente un momento di autocelebrazione, e l’ennesimo tentativo di imporre un super Stato europeo, centralizzatore e burocratico. Un tentativo già fallito e superato, considerando anche il non paper presentato da una decina di Stati membri nel quale viene sottolineata l’inefficacia dei cambiamenti proposti e piuttosto la necessità di politiche concrete.

La pandemia prima, la guerra russo-ucraina oggi hanno messo a nudo, infatti, le debolezze e la vulnerabilità dell’attuale Unione Europea frutto di scelte e politiche sbagliate nel recente passato. Occorre riscoprire il disegno dei padri fondatori, che avevano previsto un progetto comune sui grandi temi, ma nel pieno rispetto della diversità dei singoli Stati membri.

Tutto questo è il contrario dell’Europa di oggi che mentre dimostra un continuo attivismo verso ambiti che non le competono, latita o è insufficiente in altri di importanza fondamentale come la politica estera, la difesa, l’immigrazione, l’energia e l’agroalimentare.

 

Raffaele Fitto, europarlamentare di Fratelli d’Italia