La vocazione pacifista del Capitalismo Globale è evidente; il suo non è spirito etico ma egoismo altruistico dovuto alla necessità di imporre la Pace per alimentarsi.

Ho più volte definito le sanzioni economiche, arma fornita dal Capitalismo Globale (CG) alle Società grazie al Mercato Unico, un coltello senza manico con cui non si può ferire l’avversario senza ferite per chi lo impugna.

I danni che la Russia sta subendo dalle sanzioni sembrano peraltro inferiori alle attese anche perché al momento della stoccata finale, le esigenze economiche hanno costretto l’Occidente a usare vie per aggirarle.

L’UE ha poi mantenuto unità sul 6° pacchetto ma riportando diversi lividi. La decisone di ridurre a ZERO l’import energetico dalla Russia si sapeva che avrebbe richiesto tempo ma ai danni collaterali si aggiungono altri effetti boomerang. Inattesi e contingenti questi effetti urticano l’Occidente che vede altre ferite sulle mani.

Nessuno ci aveva avvertito, o aveva avuto il coraggio di avvertirci, che l’annuncio UE dell’acquisto di gas e petrolio russo entro 6 mesi, avrebbe fatto aumentare il costo del greggio (e l’incom russo) e innescato l’inflazione mettendo a rischio il valore delle retribuzioni. A livello geopolitico, poi, le reazioni di Cina e Russia lasciano ipotizzare un blocco Euroasiatico antagonista dell’Occidente, non tanto su base militare quanto economico-tecnologico. E se a loro si affiancasse stabilmente l’India avremmo un cartello alimentare in grado di indirizzare il mercato dei generi di prima necessità.

Cina ed India sembrano infatti interessate alle esportazioni russe scratchate dall’Occidente e disponibili, di fatto a coordinarsi sul Grano. Un Blocco Euroasiatico basato su scambi commerciali preferenziali, reciproco supporto tecnologico, organizzazione finanziaria e monetaria refrattaria a USD e Euro è una previsione che va assolutamente evitata. La sintonia militare tra quei Paesi, e relative Nazioni satelliti, potrebbe diventare alleanza e come dovrebbe reagire l’Occidente in caso di gestione geopolitica delle loro elevate percentuali di materie prime e beni primari su scala mondiale.

Già 40anni fa, John Hackett (La terza guerra mondiale Rizzoli Editore Milano 1979) mise la Carestia tra le cause prime di una terza guerra mondiale, per le ondate migratorie che seguirebbero dall’Africa verso l’Europa.

Ursula von der Leyen

L’Occidente ha ormai scarsa dimestichezza con Povertà e Indigenza; vive a livelli di benessere inesistenti ovunque altrove. La Presidente Ursula von der Leyen, e non solo Lei, era convinta che sequestrando i patrimoni degli oligarchi, escludendo le loro banche dal circuito swift e privando la sua popolazione di Starbucks, McDonalds e carte di credito, avrebbe favorito il cambio del regime in Russia. Ragionava correttamente ma da Occidentale rispetto a Popolazioni che non sono occidentali.

In Russia, Cina e India le Popolazioni sono ancora avvezze a sopportare l’indigenza per abitudine e, nonostante crescenti mugugni, accettano di essere governate da democrazie neo-autoritarie, le quali gli hanno assicurato vantaggi impensabili prima del loro avvento. È sbagliato ma dobbiamo prendere atto che le sanzioni economiche contro Russia e Cina si dimostrano nei confronti dell’Occidente come gli elastici usati per gli esercizi nel fitness: più li tiri più ti affaticano. La priorità è impedire saldature geo-politiche a Est che: potrebbero costare molto all’Occidente nei prossimi 20anni. 2 Mercati Semiglobali sono peggio di un Mercato Unico Globale e anche geo-politicamente meno convenienti.

Dobbiamo guardare ai prossimi 50 anni, per il bene dei nostri figli e nipoti, senza cedere sui principi ma sforzandoci realisti. Sul tappeto ci sono da decenni Libano, Taiwan, Isole Salomone, Malvinas; improvvisamente potrebbero aggiungersi Groenlandia, Artico e Antartide.

Se però rimaniamo tutti sotto lo stesso tetto, le Popolazioni in ritardo raggiungeranno più rapidamente, i nostri standard di democrazia e libertà. I presupposti della convivenza sono empatia ed emulazione per cui fidiamoci delle nostre Forme di Stato e Governo.

 

Foto di apertura libera da Pixabay