Intervista di Consuelo Quattrocchi all’imprenditore Fred De Luca

Ciao Fred, la nostra intervista sarà un elogio alla libertà. Comincio col chiederti che significato avesse per te la libertà a 20 anni.

Ciao Consuelo penso che a 20 anni non si possa avere comprensione del significato vero della libertà. Quella è un’età particolare in cui ci si sente pieni di forze, di idee. In una mano si stringe il futuro e nell’altra il mondo. Si è pieni di sé e le uniche negazioni e restrizioni si ricevono dai genitori e dagli insegnanti probabilmente se non si è abbienti delle restrizioni potrebbero essere imposte anche dalla mancanza di soldi da cui scaturiscono delle inevitabili rinunce. Questo è il motivo per cui a 20 anni ho iniziato a lavorare. Di notte facevo il pianista di piano bar e d’inverno il maestro di sci. I soldi in qualche modo mi rendevano libero mi permettevano di viaggiare mi davano la possibilità di comprare tutto ciò che volevo: questa per me era la rappresentazione della libertà!

Foto libera da Pixabay

Oggi, invece, Fred cos’è per te la libertà?

Oggi, all’età di 57 anni, il senso di libertà si è rafforzato dentro di me soprattutto perché adesso ho la consapevolezza di cosa voglia dire vivere senza di essa. Potrò sembrare materialista ma come a 20 anni penso che la libertà sia strettamente collegata al benessere non solo economico ma al benessere in tutte le sue declinazioni. Quando la mancanza di libertà è imposta e consequenziale ad una misura restrittiva ti viene negato tutto e quello che fa più male è che non siano i tuoi genitori a farlo ma persone estranee. Ovviamente nel vivere la propria libertà anche quando si dispone di tutto è sempre necessario ricordarsi di rispettare anche quella altrui.

A proposito del richiamo al benessere correlato alla libertà che tu stesso hai fatto Foucault relaziona la cura di sé al concetto di libertà. Tu cosa ne pensi?

Contestualizzando questo rapporto cura di sé – libertà in un contesto filosofico più generale, è possibile che Foucault abbia attribuito un ruolo rilevante alla cura personale nel percorso di autorealizzazione individuale fondato sulla libertà. Probabilmente Foucault ha considerato di fondamentale importanza la cura di sé intesa anche come benessere fisico ed emotivo nell’ambito della scelta individuale e dell’autonomia. Anche se non possiamo sapere con certezza cosa pensasse Foucault è chiaro che il suo pensiero rimane rilevante nel dibattito relativo alla libertà personale e all’autonomia nell’ambito della cura di sé.

Mi interesserebbe adesso Fred “declinare” con te la libertà in più forme. Mi spiego meglio: se la libertà fosse un libro sarebbe?

Senza alcun dubbio ti dico che se la libertà fosse un libro sarebbe “Le contràct social” di Jean Jacques Rousseau.

E se fosse un’opera d’arte sarebbe?

L’urlo di Mùnch

Se la libertà fosse musica sarebbe?

Se fosse musica sarebbe: Concerto per piano e violino del grande Rachmaninoff e ovviamente Earth Song di Michael Jackson.

E se la libertà fosse poesia sarebbe?

Se fosse poesia sarebbe “O capitano! Mio capitano!” di Walt Whitman.

Mi hai risposto con il titolo di una poesia molto bella ma so che tu ti diletti a scrivere testi poetici e mi farebbe molto piacere poter chiudere l’intervista con un tuo scritto Fred che ne dici?

Certo Consuelo.

Il soldato parte per la guerra, 

con la mente e il cuore pieni di speranza. 

Sogna la libertà, un mondo senza guerra, 

dove i diritti umani sono rispettati ogni giorno. 

Cammina fra le macerie della battaglia, 

guardando il cielo con occhi persi nel sogno di libertà. 

Sente il calore del sole sulla pelle, 

e si chiede se l’umanità un giorno potrà essere libera. 

La sua anima è stanca, ma il suo spirito è forte, 

la fede nella libertà lo sostiene ogni giorno. 

Lotta contro il nemico, lotta contro sé stesso, 

ma mai abbandona il sogno della liberazione. 

E poi, come in un sogno, arriva la fine della guerra, 

il rumore delle armi cessa, la pace finalmente regna. 

Il soldato guarda intorno a sé stupito,

e scopre che il sogno della libertà è diventato realtà. 

La vita riprende il suo corso normale, 

senza più ombre di guerra o violenza. 

La libertà brilla come un sole caldo e luminoso, 

e il soldato può finalmente sorridere.

Sogna ancora, ma adesso il suo sogno è diverso, 

non più una fuga dalla realtà, ma una conquista della vita. 

Il soldato sa che la libertà è fragile, 

ma è anche l’unica cosa che vale davvero la pena difendere.

Foto di apertura dell’autrice