Nel continente asiatico le criptovalute stanno sempre più affermandosi sia come strumento finanziario che come forma di pagamento e stanno sostituendo la valuta tradizionale con una ascesa che sembra ormai inarrestabile.

Ma al di là del loro funzionamento cerchiamo di capire il loro contenuto economico e finanziario.

I grandi analisti finanziari si dividono tra chi ritiene che siamo di fronte a una rivoluzione finanziaria e chi pensa che siano polvere che il vento spazzerà via. Per capire dobbiamo fare qualche passo indietro nella storia della moneta tradizionale. La moneta diventa uno strumento di pagamento commerciale e ordinario nella vita della gente sopperendo il baratto fino a quel momento l’unica forma di pagamento e scambio commerciale. Con la prima globalizzazione diventa sempre più difficile spostare merci, soprattutto di grandi dimensioni, e allora la moneta diventa uno strumento agile per dare valore a beni materiali. In un primo momento il valore della moneta era comparato a beni di uso comune come il sale, il bestiame e i metalli preziosi.

Nel XV secolo i banchieri cominciarono a usare note di banco che rappresentavano il valore dei beni conferiti e questo consentiva ai commercianti di potersi spostare nel mondo con un semplice documento e chi ha letto o visto al cinema “Il mercante di Venezia” lo può facilmente intendere. Con la moneta attuale le Banche centrali acquistano il monopolio della emissione di moneta ma, fattore rilevante, perseguono fini di politica finanziaria garantendo la stabilità della moneta e consentendo ai governi di attuare politiche finanziarie nazionali. Altro fattore importante sono le c.d. Riserve auree che garantiscono la solvibilità della moneta.

La prima considerazione che mi sento di fare è quella di sottrarre allo Stato la possibilità di attuare in pieno politiche monetarie in quanto la criptovalute non sono soggette a controlli e vivono di libero scambio con tutti i rischi che questo comporta. La seconda considerazione è legata alla loro intrinseca volatilità che le rende uno strumento ad alto rischio. La dimostrazione è che in Cina il governo sta cercando in tutti i modi di combattere il sistema.

Ma aggiungo altre considerazioni non di natura economico – finanziaria ma sociale. Non è un caso che in Asia il fenomeno sta dilagando; in paesi con una crescita a due cifre la ricchezza diventa un valore e senza un background culturale simile al nostro diventa fattore sociale di estremo liberismo. Altro aspetto decisivo per lo sviluppo delle comunità, fenomeno assai interessante, è l’entusiasmo e direi il fervore che il sistema delle criptovalute ha assunto tra la popolazione con toni spesso esageratamente eccessivi. Questo ho l’impressione che somigli ad una sorta di populismo asiatico. Le persone si sentono libere e senza vincoli politici spesso però con una mancanza di conoscenza della storia del mondo e senza una coscienza sociale.

È il segno dei tempi ma in Europa dovremmo capire il fenomeno, studiarlo e porre in essere quei correttivi che lo rendano compatibile con il nostro sistema. Il rischio è rimanere ancorati nel nostro guscio mentre il resto del mondo corre.

 

Foto di apertura libera da Pixabay