Sulle pagine di questo periodico mi sono spesso occupato di donne, per le quali ho scritto libri e racconti.

La Magistratura e la polizia sono da qualche giorno fortemente impegnate nella ricerca di Cataleia, non una donna, ma soltanto una bambina, incredibilmente sparita da qualche giorno. Solo di sfuggita giornali e tv accennano al mondo di questa bambina. Non solo un vecchio albergo, occupato da immigrati, senza difesa, senza gestione, forse senza neanche una identità.

In assenza di uno stato responsabile ed efficace, che dovrebbe occuparsi di tutti coloro che vivono, o cercano di vivere, sul nostro territorio, queste comunità sono costrette ad autogestirsi, e finiscono per farlo con sistemi mafiosi e violenti, per contendersi qualche metro quadro di stanze, di alloggi fatiscenti.

La piccola Cata, che speriamo di ritrovare presto, e viva, non è la vittima di una faida di stranieri senza volto, ma l’innocente che paga il prezzo di una politica incapace, che fa grandi dichiarazioni sugli immigrati: chiacchiere senza senso e nessuna soluzione concreta.

Mentre Giorgia Meloni si raccomanda ai tunisini perché trattengano i migranti ottenendo la risposta che sappiamo, e che cioè la Tunisia non è disposta a creare campi profughi per soldi, un altro naufragio uccide decine di poveri esseri umani che la civilissima Europa non riesce a salvare, sbandierandoci un preteso accordo che non significa nulla, ma soltanto un politico rinvio.

Perdonaci carissima Cata, perché il nostro paese non ha saputo occuparsi neppure degli innocenti.

Il dolore è quello di Cata e dei suoi genitori, ma la vergogna è tutta nostra.

Foto di apertura di Aamir Mohd Khan da Pixabay