Immagine di Maria Giovanna Lanfranchi

Natale, ieri, oggi, domani

Costante il freddo sibilo del vento

penetrante nei polsi e nelle vene

mentre Venere pulsa ad occidente

richiamo d’intensa luminosità

cosmico appello al divino evento

che i secoli mai cancelleranno.

 

Per le vie deserte profumate

si diffondono effluvi di biscotti

mandorlati e torroncini al miele

sapori di vacanze di Natale

delizia di fanciulli allietati

dal calore del desco familiare.

 

Nei volti della gente sorridente

spaziano sentimenti di pienezza

slanci di fratellanza travolgenti

che l’irruzione gelida invernale

muta in sogno di pace e d’amore

nei cuori conquistati alla speranza.

 

La gioia smarrita nell’inutile

vacua routine di quotidianità

nemica di bellezza e conoscenza

di stupore e di fame d’infinito

d’eterna e illimitata libertà

torna con le campane risonanti.

 

Ardito intraprendi il buon cammino

ch’è disperso in mille ciechi vicoli

in mille impegni e in mille narcisismi

in mille tradimenti dell’umano

per seguire la stella che splendette

per aprire il sentiero della Vita.

 

Bando al nulla che avanza annichilendo

il pensiero che in rivoli inquinati

sperde la meraviglia dell’essenza

che Dio gli diede nella Sua grandezza.

In vuote sacche d’ombre si consuma

sterile sfoggio d’edonismo amaro.

 

Non vedi che la libera coscienza

ti chiama ad alte e nobili intraprese

a cercare con rinnovato impegno

la stalla ove rifulse la speranza

là dove sorse il senso del creato

e la morte accettò la sua sconfitta?

 

Ancora oggi il bue e l’asinello

assistono Maria col Bambino

e con Giuseppe padre putativo

nella grotta che odora santità.

Ieri oggi e sempre Gesù Cristo

unica via veritas et vita.

 

Figlio prediletto dell’Altissimo,

uomo-Dio per le vie del mondo

col sacrificio estremo sulla croce

della salvezza il cammino spiana

elevando la creatura umana

al livello del Creator divino.

 

Ancor oggi nel secolo ventuno

Natale interpella più che mai

chi coltiva sogni di totalità.

Angelo Fortuna

Leggi altre poesie:

Sonni e sogni

Dormono le grandi catene dei monti, gli strapiombi e le vallate, gli inariditi letti dei torrenti; non dormo io con il cuore in fiamme, trattengo il respiro, silenzioso nei tormenti.   Riposano stambecchi e daini appoggiati alle rocce, i serpenti avvolti sul ramo...

Non è mattino

Manca poco all’alba, piccole formiche vanno affannate fra scaglie di fango e foglie riarse; la carezza del vento le ostacola, senza turbare il silenzio profondo di cui si nutrono fili d’erba e alberi.   L’azzurro compare finalmente ed impallidisce le stelle; in...

Un paese diverso – Інша країна

Ancora ieri avevamo una vita... Il consueto cielo ucraino, Caffè, pensieri semplici sull’avvenire, Litigi familiari, salici in primavera...   Invece oggi sembra il deliquio... Lo stesso cielo ucraino, Ma non esiste più la vita di prima, Sono già altri...

Dualità

Non tutte le variabili sono note, interferenze distruttive cancellano presunte certezze, inganni della mente. Non possiamo sapere come evolverà il domani, neppure riusciamo a capire come si concluderà questa giornata; le soluzioni variano e si confondono. Impariamo a...

Chi?

Chi pronuncia le parole ripetute dell’eco, chi sceglie, sempre diverse, le scie dei tramonti, chi gioca con i miei sentimenti in altalena, chi agita l’acqua del mare finché l’onda nasce?

Giorni di pandemia

Da anni sono un po’ invidioso dei miei sogni colorati e realistici. Mi piacerebbe sapere quale cellula o processo chimico riesce a fare la regia di storie complesse e ingarbugliate, a volte credibili, altre fantasiose e sfumate, spesso collegate a viaggi già fatti o...

Condividi!

Condividi questo articolo!