Presso il Centro Convegni Cavour in Via Cavour 50/A a Roma si terrà il XIV Convegno Nazionale del Consorzio “Istituto Nazionale di Biostrutture e Biosistemi” – I.N.B.B. Il convegno è intitolato “Ricerca e Innovazione per Ambiente, Salute ed Alimentazione” ed inizierà alle 9,00 del 17 novembre continuando fino alle 18,30 e si concluderà nella mattinata del 18 novembre.

La partecipazione è gratuita ed aperta ai ricercatori, agli studenti ed a chiunque sia interessato ai temi citati nel titolo; si prega di preannunciare la partecipazione scrivendo a: inbbamm@inbb.it.

Il Convegno Nazionale è organizzato ogni due anni dal Consorzio per dibattere su alcuni degli argomenti scientifici di maggior interesse nell’ambito di tre tematiche strategiche non solo per il mondo della ricerca, ma per tutti i cittadini: ambiente, salute e alimentazione. Questa edizione sarà dedicata alla memoria del Prof. Gustavo Mita che del Consorzio fu Presidente per un ventennio.

I.N.B.B. è un Consorzio interuniversitario di Ricerca Tematica (CIRT) nato nel ’93; ha ricevuto il riconoscimento della personalità giuridica con un decreto del Ministero (MIUR – Ministero per Istruzione, Ricerca e Università) nel ’95 ed è supervisionato dallo stesso Ministero. I due principali enti di ricerca pubblici italiani (CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche e ENEA – Ente Nazionale per le Energie Alternative) nominano un membro nel Consiglio Direttivo. La sede della direzione del Consorzio è a Roma.

L’attività dell’I.N.B.B. consiste prevalentemente nel coordinamento scientifico e gestionale (in ambito nazionale ed internazionale) di progetti di Ricerca e Formazione, che vedono impegnate direttamente le Unità di Ricerca I.N.B.B. presso gli atenei consorziati; un particolare interesse è rivolto ai Programmi dell’Unione Europea ottenuti grazie al livello dei progetti realizzati ed all’autorevolezza delle pubblicazioni dei ricercatori aderenti.

Solo le università pubbliche italiane sono ammesse nel Consorzio; nel 2022 aderiscono al Consorzio 24 atenei, distribuiti su 16 delle regioni Italiane e articolati in 9 sezioni che raggruppano più università. Più di 690 ricercatori (per lo più professori universitari ordinari e associati) aderiscono al I.N.B.B., essi sono stati ammessi sulla base di una valutazione selettiva delle loro pubblicazioni scientifiche.

Negli anni sono stati attivati quattro Laboratori Nazionali I.N.B.B.:

  • Laboratorio Nazionale per la Farmacologia e Medicina di Genere, Sassari (Resp. Prof.ssa Flavia Franconi);
  • Laboratorio Nazionale per studi avanzati sulle cellule staminali a Bologna (Resp. Prof. Carlo Ventura);
  • Laboratorio Nazionale “Proteomica e Metabolomica per l’ambiente e la salute” (ProMetAS) presso l’ Federico II di Napoli (Resp. Prof.ssa Angela Amoresano);
  • Laboratorio Nazionale “Nanomateriali per l’Ambiente e la Salute” presso l’Università Roma 3 (Resp. Prof. Giovanni Antonini).

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I.N.B.B., nei più di 5 lustri di vita, si è caratterizzato costantemente per una sana gestione, tal che, pur in presenza di una crisi generalizzata come quella causata dalla pandemia, ha continuato proficuamente le sue attività; il bilancio si è sempre chiuso in attivo negli ultimi sette anni. Sono attive, nel 2022, più di trenta posizioni lavorative, prevalentemente per giovani ricercatori; considerando dipendenti, borse di studio e contratti di ricerca. Il 90% di queste risorse sono dedicate esclusivamente ai temi scientifici. Negli ultimi sette anni sono stati realizzati più di cento contratti di ricerca e progetti finanziati (Europei, nazionali ed internazionali) in tutti i settori delle scienze della vita: dalla farmacologia, all’ambiente, a ricerche sul cancro, alle malattie rare ed alle cellule staminali. Queste attività, oltre a rafforzare la rete del Consorzio, hanno permesso, in molti casi, la pubblicazione di articoli scientifici pertinenti e l’attivazione di contratti di ricerca con diverse dozzine di giovani ricercatori. Fra queste attività citiamo quelle finanziate dai Programmi EU: COST, Erasmus Plus, ERC, Horizon e da meritorie Fondazioni come A.I.R.C. e F.A.V. Infine I.N.B.B. insieme con l’Acceleratore d’Innovazione Cube Labs ha fondato, negli ultimi anni ben 11 spin off su tematiche di grande interesse nelle Scienze della vita; a riprova dell’eccellenza di queste iniziative.

Il convegno del 17-18 novembre (Programma sul sito www.inbb.it nella sezione News) sarà aperto con una tavola rotonda iniziale dedicata alla Politica per la ricerca e l’alta formazione. Dopo la pandemia dovremmo aver imparato almeno tre lezioni: 1) l’importanza delle conoscenze accumulate nelle università e nei centri di ricerca, per consentire ai governi di prendere decisioni politiche avvedute nell’interesse della popolazione e del sistema produttivo; 2) l’importanza di supportare, soprattutto nei settori di maggior interesse sociale ed economico, il mondo della ricerca, per velocizzare l’ottenimento di risultati innovativi; 3) l’importanza del formare al meglio le giovani generazioni per assicurare al Paese le competenze strategiche per il futuro. È facile riconoscere in questi assunti gli stessi che sono alla base dell’Agenda 2030, approvata dall’ONU nel ’15 con i 17 goal per lo sviluppo sostenibile.

Purtroppo però la situazione del Paese è deficitaria nel settore della formazione universitaria: la spesa italiana risulta essere la più bassa dell’UE, sia in percentuale del PIL (lo 0,3 % contro lo 0,8 %) sia in percentuale della spesa pubblica (il 7,7 % contro il 16,4 %). Questo disinteresse e gli altri problemi strutturali del Paese portano a quattro risultati negativi: i giovani diplomati sono disincentivati dall’iscriversi all’università, si ha un numero di laureati e dottori della ricerca pari alla metà o meno rispetto ai Paesi più avanzati; si ha un alto tasso di disoccupazione fra i laureati (stimato al 15%) e persiste un alto numero di laureati che emigrano all’estero per trovare occupazioni ben remunerate.

Anche nella Ricerca e Sviluppo (R&S) la situazione non è rosea, infatti viene investito circa l’1,51% del PIL contro una media per EU-27 del 2,20%. Si pensi che la spesa pubblica in R&S ammonta a 9 miliardi di Euro/anno, contro i 17 della Francia ed i 30 della Germania. Sono numeri che parlano da soli e se ne comprende l’esiguità considerando che singole imprese investono molto di più: dai 22,5 della Alphabet (USA), ai 17,4 della Huawei (CHI), ai 13,9 della Volkswagen (DE). Su queste tematiche durante la Tavola Rotonda sarà lanciato un Piano Straordinario per un nuovo Rinascimento per l’Italia della Conoscenza che sarà poi trasmesso al nuovo governo.

Le attività del Convegno continueranno con quattro panel su: Interferenti endocrini; Biosensori; Trasferimento tecnologico e spin off; Cellule staminali ed una rassegna sulle Strategie per presentare una proposta vincente nei Programmi scientifici dell’UE. In questi panel autorevoli scienziati dell’I.N.B.B. e della comunità scientifica nazionale ed europea presenteranno alcuni dei risultati delle loro linee di ricerca fra quelli di maggior interesse per la popolazione.

Al termine del Convegno saranno assegnati 3 premi scientifici ai ricercatori non strutturati o a tempo determinato che abbiano presentato i migliori poster (che potranno essere visionati durante il pranzo del 17/11) in una delle tre aree di ricerca del Consorzio: Alimenti, Ambiente, Salute.