A fine marzo 2022 è stato siglato un accordo tra Enel e i sindacati per far nascere “lo Statuto della Persona”, un’intesa di straordinario valore per mettere in atto un modello di relazioni sindacali in cui la persona e le sue esigenze   possano essere al centro di un nuovo approccio nel mondo del lavoro.

Questo accordo, nato in un momento difficile della nostra storia economica affianca lo Statuto del lavoratore ma va oltre. Si fonda su tre elementi portanti che sono: benessere e partecipazione, apprendimento continuo e sicurezza sul lavoro. Questo significa favorire la dignità del lavoro, l’inclusione e la produttività tenendo presente il benessere e la partecipazione della persona che lavora. Significa creare percorsi di formazione e aggiornamenti professionali, offerta di tirocini e apertura a contributi esterni da dedicare all’autoformazione. Significa favorire la cultura della sicurezza con l’individuazione di tecnologie avanzate per la prevenzione ma anche la responsabilizzazione dei lavoratori e delle parti coinvolte. Un accordo salutato con entusiasmo anche oltre i confini del mondo Enel e del suo indotto ma che per essere veramente influente ha bisogno del supporto di una legislatura coerente.

Perché sto ricordando questo avvenimento? Perché è di un paio di settimane fa la notizia che lo Statuto è stato presentato a Bruxelles al Commissario europeo per l’occupazione, gli affari sociali e l’integrazione ed è stato accolto con favore ed entusiasmo in quella Sede, questo, naturalmente, riempie noi italiani di orgoglio e di motivazione a continuare su questa strada tracciata.

D’altra parte la Yolo Economy, la Great Resignation sono figlie della volontà di benessere psicofisico e di voglia di dare senso alla vita abbracciando nuovi bisogni esistenziali, relazionali e ambientali.

Un modo per contribuire al benessere delle persone è creare la cultura del benessere e della partecipazione sul luogo del lavoro attuando quella leadership gentile che è la bandiera di Guido Stratta Direttore People & Organisation del gruppo Enel.

Jacinda Ardern – Foto da wikipedia.org – CC BY-SA 4.0

Dall’altra parte del pianeta ci arriva la notizia che un’altra rappresentante della leadership gentile Jacinda Arden ha dato le dimissioni da Prima Ministra. Famose le sue frasi “siate forti e gentili”, “empatici ma decisi”, ”ottimisti ma concentrati”. Dopo aver egregiamente svolto il suo mandato in un momento critico per la sua nazione e per il mondo intero, le sue dimissioni vengono motivate da una scelta personale e dalla consapevolezza che solo il proprio benessere può contribuire al benessere e alla prosperità delle persone ed organizzazioni affidate. Ecco allora che tutto torna e va verso uno scopo della vita che non si accontenta del raggiungimento del solo potere ma racchiude in sé un senso più alto e ci ricorda che è possibile trovare serenità e felicità nelle piccole cose quotidiane e nelle cose che amiamo fare. Il suo messaggio apre una nuova strada, è potente ed è un modello positivo per i giovani ed anche per i meno giovani.

Permettetemi di chiudere con un sorriso pensando a Jacinda Ardern e ai nostri politici, al servizio e al potere, nella speranza che anche per loro arrivi un approccio sistemico di visione della realtà.

 

Foto di apertura libera da Pixabay