PERCOME

“Violentarono ogni donna tedesca dagli 8 agli ottant’anni”. Affermazione forte, molto forte, contenuta, descritta e documentata dallo storico inglese Antony James Beevor, nel suo libro “Berlino 1945 – La Caduta” pubblicato in Italia da Rizzoli.

Non è opportuno entrare nel dettaglio di questo drammatico evento, che avvenne all’atto della liberazione della Germania orientale alla fine della Seconda guerra mondiale.

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Ci basterà solo dire che gli stupri stimati in quell’occasione di Donne Tedesche, ma anche Polacche, furono, secondo dati ospedalieri, circa 95.000/130.000, delle quali almeno 8.000/10.000 trovarono la morte, nell’atto o per successivo suicidio. Molte di esse furono stuprate più volte e furono coinvolti anche molti bambini o adolescenti. C’è da sperare che Beevor si sia sbagliato, ma purtroppo è improbabile visto che è uno degli storici più accreditati sulla Seconda guerra mondiale ed è stato Visiting Professor alla Scuola di Storia, Studi Classici e Archeologia dell’Università di Londra Birbeck. Ilja Grigorevic Erenburg, scrittore e deputato dei Soviet  esponente della prim’ora del Partito,  un vero “comunista così” per dirla alla Verdone, andò al fronte e, al ritorno, criticò gli ufficiali dell’Armata Rossa per la scarsa preparazione politica e morale dei soldati e per la mancanza di misure severe contro gli stupratori e i saccheggiatori. Ovviamente la pagò cara.

Va detto per onestà che noi stessi italiani “brava gente” siamo riusciti a dare il peggio di noi nei Balcani, sempre durante la Seconda guerra mondiale. Ricordiamo anche il film di De Sica “La Ciociara”, dove venne descritto un evento simile realmente accaduto a danno di nostre Donne ad opera di soldati Goumier inquadrati nell’Armata Francese di Liberazione. “La gente dovrebbe comprendere che un soldato, che ha attraversato migliaia di chilometri vedendo solo sangue, fuoco e morte, abbia bisogno di divertirsi con una donna”, fu l’atroce risposta di Stalin, quando gli contestarono gli stupri effettuati dai soldati della armata rossa ai danni dei loro stessi alleati serbi

Quelle di Stalin sono parole insopportabili e inammissibili, ma celano una drammatica verità: la Guerra abbrutisce. E quel che è ancora più drammatico è che sembrerebbe che la “Vittoria sul Campo” invece di dare serenità e felicità, istighi una orribile ed inumana vendetta. A spese delle ultime ad avere colpe: le Donne.

Fatta questa terribile premessa non possiamo che preoccuparci all’idea di quanto non potrebbe avvenire in caso di vittoria sul campo da parte della Russia in Ucraina.

Se da una parte è sicuramente vero che i numeri di questa guerra sono inferiori rispetto a quelli della Seconda guerra mondiale, è anche vero che oltre alle truppe regolari, che possiamo considerare eredi dell’armata rossa, combattono contro gli Ucraini anche una serie di gentiluomini, quali i mercenari della Wagner ed i tagliagole Ceceni.

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A questo si aggiunga che le file delle truppe regolari russe sono state recentemente ingrossate da un decreto “svuotacarceri” di Putin: ed è probabile che ad accettare l’alternativa carcere/fronte siano soprattutto i criminali più incalliti. Qualcuno potrebbe obiettare che nell’ambito dell’armata rossa c’erano anche soldati ucraini. Vero! Ma a parte la netta disparità numerica tra le popolazioni Russa ed Ucraina, c’è anche da considerare che moltissimi ucraini, memori dell’Holodomor (spaventosa carestia indotta da Mosca con centinaia di migliaia, forse milioni, di Ucraini morti) disertarono (ebbene sì: alcuni si schierarono con i tedeschi). E poi: il giorno che l’Ucraina invaderà la Russia, ci porremo il problema.

Qualora l’occidente libero non mandasse più armi all’Ucraina la conseguenza immediata sarebbe una “Vittoria sul Campo” dell’esercito russo, gentiluomini compresi. In caso di vittoria sul campo c’è un’elevatissima probabilità, se non la certezza, di una vendetta, atroce vendetta, da parte dei russi sulle ucraine e poi ancora saccheggi, violenze, eccidi. Tutto questo prima che i, seppur sgangherati, cannoni russi si rivolgano verso la Moldavia, la Georgia e poi a seguire ‘Armenia…insomma “Ci ripigliamo tutto quello che è nostro” proprio come in Gomorra. D’altronde c’è molta differenza tra Putin e un capobanda della camorra? Aiutare militarmente l’Ucraina non porterà forse alla Pace immediata, ma eviterà atrocità inumane e la prosecuzione della Guerra nei confronti di altri Paesi. D’altronde se Finlandia e Svezia si sono affrettate ad entrare nella Nato vuol dire che il rischio di attacco era reale. Molto reale. Troppo reale.

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