Zanni: troppi errori della Ue

 

La decisione della Commissione di istituire una Conferenza sul Futuro dell’Europa è nata dalla necessità di creare uno strumento di discussione che portasse a un cambiamento, oggi quantomai necessario nell’Ue. Tuttavia questo progetto di partecipazione diretta, inizialmente ideato dai vertici del Berlaymont per avvicinare le persone alle Istituzioni europee, avvertite come sempre più distanti dai problemi reali, a mio avviso ha mancato gli obiettivi che si era preposto.

Le note dolenti sono state proprio la partecipazione e i criteri con i quali è stata ammessa: il grande assente è stato il pluralismo, mentre ha prevalso la mancanza di ascolto di tutte le linee di pensiero interne all’Ue. In molti dei suoi passaggi, infatti, la Conferenza è sembrata una vetrina per lanciare i temi di un’agenda già scritta a Bruxelles dai vertici delle Istituzioni e dai gruppi di maggioranza.

Credo che guardando alla COFOE si possa parlare di un’occasione sprecata per procedere a un’analisi oggettiva, onnicomprensiva e puntuale sul passato, sul presente e sul futuro dell’Ue. Sarebbe stato necessario, ad esempio, rivedere anche l’impostazione generale per cui la cooperazione tra Paesi viene ancora vista come un peso burocratico, come un ostacolo e non come una risorsa. L’augurio è che una eventuale futura Convention sulla riforma dei Trattati, necessità manifestata dalla stessa presidente della Commissione Ursula Von Der Leyen nella giornata conclusiva della Conferenza, faccia tesoro degli errori commessi finora e si trasformi in un vero momento di riflessione e di dialogo per aiutare l’Ue ad uscire dalle difficoltà in cui si trova.

Marco Zanni, capo delegazione Lega al Parlamento Europeo