Spero con questo articolo di aprire un dibattitto.

L’intelligenza artificiale sta rapidamente cambiando il modo in cui viviamo e lavoriamo, offrendo molte opportunità e vantaggi per le persone. In primo luogo, l’IA può automatizzare molte attività ripetitive e tediose, liberando tempo e risorse per concentrarsi su compiti più importanti e creativi. L’IA può aiutare a prendere decisioni più informate e veloci, basate su grandi quantità di dati e analisi approfondite.

L’IA sta migliorando la qualità della vita in molti modi, ad esempio attraverso la creazione di tecnologie per la salute più avanzate, come sistemi di diagnostica e trattamento più precisi. L’IA sta anche aiutando a risolvere alcune delle più grandi sfide del mondo, come la lotta contro il cambiamento climatico e la riduzione della povertà. Inoltre, l’IA sta aprendo nuove opportunità di lavoro e di business, creando nuove industrie e migliorando l’efficienza in molte altre. In definitiva, l’IA sta facendo la differenza nella vita delle persone, offrendo molte opportunità e vantaggi in molti aspetti della vita quotidiana.

AI nuova età dell’oro? Immagine creata con DELL-E

L’IA sta anche migliorando l’accessibilità e l’inclusività in molti settori, ad esempio attraverso la creazione di tecnologie di assistenza per persone con disabilità o l’utilizzo di algoritmi di traduzione per superare le barriere linguistiche. L’IA sta aiutando a creare un mondo più sicuro, ad esempio attraverso l’utilizzo di sistemi di sorveglianza avanzati per prevenire attività criminali o la creazione di sistemi di guida autonoma per ridurre gli incidenti stradali.

l’IA sta offrendo nuove opportunità di apprendimento e formazione, attraverso la creazione di sistemi di e-learning personalizzati e l’utilizzo di chatbot per fornire supporto e risposte alle domande degli studenti. Infine, l’IA sta anche migliorando la qualità dell’intrattenimento, attraverso la creazione di tecnologie di realtà virtuale e aumentata, nonché la personalizzazione dei contenuti e delle raccomandazioni basate sui gusti individuali.

In sintesi, l’IA sta offrendo molte opportunità e vantaggi per le persone in molte aree della vita, e sta continuamente evolvendosi per offrire ancora di più.

L’intelligenza artificiale presenta alcuni rischi per l’umanità, tra i quali:

  • Disoccupazione: L’IA potrebbe sostituire alcuni lavori umani, causando disoccupazione.
  • Bias e discriminazione: Il valore di una IA dipende dalla sua formazione e dalla qualità dei dati che riceve. Se i dati sono viziati o presentano bias, l’IA potrebbe replicare questi comportamenti discriminatori.
  • Privacy: La raccolta e l’analisi dei dati personali da parte delle tecnologie di intelligenza artificiale rappresentano una minaccia per la privacy.
  • Sovra controllo: L’IA potrebbe essere utilizzata per sorvegliare e controllare la società in modo invasivo, minacciando la libertà individuale.
  • Conflitti armati: L’IA potrebbe essere utilizzata per scopi militari e causare nuove forme di conflitti armati.

Immagine generata con Instantart.ioI

È importante che le tecnologie di intelligenza artificiale siano sviluppate e regolate in modo responsabile per minimizzare questi rischi. Tutto quanto scritto sopra è la risposta della “intelligenza artificiale” ChapGPT di Open Ai a due mie richieste la prima “scrivi un articolo in cui evidenzi solo i vantaggi della AI (intelligenza artificiale)” e la seconda “evidenzia i rischi per l’umanità generati dalla IA”. Siamo di fronte ad una rivoluzione paragonabile a quella iniziata nei primi anni 90 con la diffusione dei primi browser che consentivano una facile navigazione nel Web e l’utilizzo semplificato dei primi applicativi commerciali on line.

La prima rivoluzione nell’immediato futuro vedrà un aumento della efficienza e potenza dei motori di ricerca. Mentre scrivevo questo articolo il motore di ricerca BING di Microsoft ha reso progressivamente disponibile, su prenotazione, agli utenti l’integrazione tra il suo motore di ricerca e l’intelligenza artificiale di ChaptGPT.  Al momento è possibile ottenere risposte, mediante richiesta scritta o vocale, a domande quali “Ho bisogno di organizzare una cena per sei persone che sono vegetariane. Puoi suggerirmi un menù di tre portate con un dessert al cioccolato?” oppure “Sto organizzando un viaggio per il nostro anniversario di matrimonio a settembre. Quali sono alcuni posti dove possiamo andare che si trovano a 3 ore da Fiumicino?”.

Il modello della intelligenza artificiale “di annata” stile Watson di IBM non ha avuto successo perché chiuso (nel DNA di IBM deve esserci un gene della chiusura che già, a suo tempo, li ha fatti eliminare totalmente dal mondo PC) e difficile da usare. I nuovi modelli sono aperti, adeguabili alle esigenze del cliente, facili da usare e permettono l’evoluzione user friendly di molte applicazioni esistenti e la creazione di nuove, grazie alla sviluppata capacità semantica delle intelligenze artificiali di ultima generazione.

Per queste ragioni l’utilizzo delle IA diverrà massivo in pochi mesi: dal lato utente si richiede solo di sapere porre le richieste (domande) in linguaggio naturale senza bisogno di particolare dimestichezza con l’informatica. Nel momento in cui sto scrivendo oltre un milione di nuovi utenti ha chiesto l’accesso ai servizi di AI di BING e questo nel giro di pochissimi giorni dal rilascio (meno di una settimana). Un record assoluto nella storia dell’informatica. Si stimano in oltre 100 milioni gli utenti della AI gpt-3 rilasciata a fine maggio 2020. Il fenomeno ha avuto una brusca accelerazione quando Microsoft ha implementato sul suo motore di ricerca BING le funzioni di AI minacciando il motore di ricerca di Google, che ha reagito annunciando il rilascio difensivo/aggressivo di suoi prodotti di AI. Poco importa se alla prima presentazione ufficiale l’AI di Google ha commesso errori ed ha causato un ribasso delle quotazioni in borsa di Google.  Ora le AI sono sotto l’attenzione del grande pubblico e mentre aumentano le applicazioni gli utenti sono in crescita esponenziale.

Esaltante?

Sì certo, ma anche un enorme pericolo emerge. L’assenza di regolamentazione sulla costruzione ed utilizzo delle AI consente già ora l’implementazione di strumenti di clustering (catalogazione) delle persone utilizzabili a fini di controllo da stati, datori di lavoro, movimenti politici, venditori di servizi pubblicitari, assicurazioni e così via. È possibile stimare preferenze politiche, sessuali, propensione riguardo a qualsiasi aspetto che riguardi la persona in modo molto più efficace, pervasivo e subdolo di quanto non avvenga ora. Se in un paese, la Cina, le stesse autorità pubblicizzano l’utilizzo di AI a fini di controllo preventivo al fine di incutere timore, in modo altrettanto pervasivo, ma occulto, queste possono essere applicate nel mondo occidentale. Il Parlamento Europeo ha già compiuto dei passi nella giusta direzione con la risoluzione del 3 maggio 2022 sull’intelligenza artificiale. Ma nonostante questo credo sarebbe opportuno accelerare il processo di regolamentazione ed incentivare parimenti la pubblica discussione e comprensione del fenomeno AI. La competizione o meglio battaglia tra le AI di Open AI, Google e altri attori è appena iniziata ed avrà un impatto sulla vita quotidiana più rapido, pervasivo e rivoluzionario di quanto sperimentato tra gli inizi degli anni 90 ed i primi anni 2000.

Ben vengano queste innovazioni, ma in uno scenario adeguatamente normato a livello di Unione Europea e con la nascita di una entità federale europea di controllo delle AI, sul modello BCE, dotata di poteri ispettivi e sanzionatori. La capacità di questi software di AI ci offre potenzialità enormi, ma ci espone anche a rischi per la libertà dei singoli e dei sistemi democratici. Rischi da non sottovalutare e che non possono e debbono essere gestiti dalle multinazionali dell’informatica.

Dimenticavo per pensare e far generare la prima parte dell’articolo ho impiegato circa 3 minuti, per il resto quasi 4 ore….

 

Foto di apertura: Intelligenza artificiale. Immagine creata con DELL-E di Open Ai